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domenica 18 marzo 2018

18 Marzo – martirio di San Giacomo de Molay

 18  Marzo – martirio di San Giacomo de Molay


Il 18 marzo 1314 muore sul rogo a Parigi, per ordine del Re di Francia, San Giacomo de Molay, l’ultimo maestro dei Cavalieri Templari. Giacomo (Jacques) de Molay, di origini nobiliari, nacque in Borgogna nel 1243 nella città di Molay, presso Besanzone (Besançon). Gran Maestro Templare dal 1294 fu arrestato dai soldati del Re Filippo IV (detto “il bello”) nel 1307 e fu sottoposto ad atroci torture, così come avvenne per numerosi Priori e frati dell'ordine. L'Ordine nel frattempo veniva sciolto dal Papa Clemente V con la bolla papale Vox in excelso avallando le tesi dell’accusa e quindi condannato alla prigionia a vita. Il Papa facendo riferimento all'eresia cattolica per la quale si considera Vicario di Cristo e capo supremo della Chiesa, quale diretto superiore gerarchico del gran maestro e massima autorità da cui sia il gran maestro sia lo stesso Ordine dipendevano direttamente, soppresse l’Ordine, essendo ciò un suo diritto, sua prerogativa e facoltà. Forte dell'avallo pontificio il Re di Francia lo condannò al rogo assieme al compagno di prigionia Geoffrey de Charnay. Il rogo fu consumato a Parigi sull’isola della Senna detta dei giudei, nei pressi di Notre Dame, il 18 marzo dell’Anno Domini 1314. Nella bolla di scioglimento il Pontefice aboliva l’Ordine del Tempio per sempre, proibendone la sua ricostituzione in futuro. Disposizione definitiva ed irrevocabile («con valore assoluto e perpetuo »). Nella bolla sta scritto: «noi, con il consenso del santo Concilio, sopprimiamo con norma irriformabile e perpetua l’Ordine dei Templari, la sua regola, il suo abito e il suo nome, e lo assoggettiamo a divieto perpetuo, vietando severamente a chiunque di entrare in tale Ordine, di riceverne e portarne l’abito e di presentarsi come templare. Se poi qualcuno facesse il contrario, incorra ipso facto nella sentenza di scomunica».
Prima dell’esecuzione e mentre ardeva sul fuoco San Giacomo de Molay lanciò su Filippo il Bello e papa Clemente V 4 profezie invitandoli a comparire di fronte al tribunale di Dio.
- La prima: rivolgendosi a Papa Clemente V disse: Tu morirai entro 40 giorni”.
La seconda: rivolgendosi verso il Re Filippo IV di Francia detto il Bello disse:
Tu morirai entro la fine del 1314″.
La terza: rivolgendosi verso la Monarchia Francese disse:
La casa reale Francese cadrà definitivamente entro la 13^ generazione da Filippo IV”.
La quarta: rivolgendosi alla Chiesa Romana disse:
Il Papato terminerà entro 700 anni dalla mia morte”.
La morte entro l’anno di entrambi i personaggi non fece altro che rafforzare l’idea comune che egli fosse caduto vittima di un’ingiustizia.
Poiché, al momento della morte sul rogo, San Giacomo de Molay avrebbe dannato la casa di Francia “fino alla tredicesima generazione”, si è visto nell'esecuzione di Luigi XVI durante la Rivoluzione francese – che pose fine alla monarchia assoluta in Francia – il coronamento della vendetta dei templari, tanto che il boia Charles-Henri Sanson, prima di calare la ghigliottina sulla testa del sovrano, gli avrebbe mormorato: «Io sono un Templare, e sono qui per portare a compimento la vendetta di Jacques de Molay»).
Riguardo l'ultima profezia il 2014 è ricordato non soltanto per l'ascesa alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di Matteo Renzi ma anche per l'inizio del pontificato di Papa Francesco. Papato che, oggettivamente, ha portato la Chiesa Cattolica Romana fuori dalla Fede, come avevano anche predetto San Malachia (profezia dell'ultimo papa, o Papa Nero – e il nero è il colore dei gesuiti) e la veggente e mistica tedesca Anna Katharina Emmerick (canonizzata come Beata da Giovanni Paolo II) quando profetizzò che la Chiesa Cattolica sarebbe finita in piena eresia nel momento che a Roma vi fosse stata coesistenza di due papi: “Vidi anche il rapporto tra i due papi… Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città (di Roma). Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità” (13 maggio 1820).
La Chiesa Ortodossa Italiana venera Giacomo (Jacques) de Molay come Santo e Martire della Fede, tanto da glorificarlo il 27 luglio 2014 nella Chiesa Templare Santa Maria delle Grazie di Castell'Araldo (Marta – VT), dove i fedeli possono andare a venerare l'Icona del Santo ivi posta dalla nostra Chiesa.
Filippo Ortenzi
Gran Priore della Confraternita Templare “San Giacomo de Molay”


+ PREGHIERA a SAN JACQUES DE MOLAY

Rammentando il Tuo martirio, nella profonda
pace del cuore,
Sii a noi propizio e dalla Città dei Santi,
la Gerusalemme del Cielo,
accostati in comunione, rimettiamo le nostre
vite a Cristo Dio.
Amen


mercoledì 14 marzo 2018

Emergenza idrica a Foggia! Cosa non dobbiamo sapere?



Se domattina componi il numero verde 800-735735 dell’AQP, lo farai per segnalare un guasto relativo ad un qualsiasi impianto idrico sia pubblico che privato ma, prima che tu possa farlo, una voce registrata ti dirà: “si informa che è in corso la riduzione della pressione a causa del perdurare della nota emergenza idrica, i piani alti senza autoclave sono particolarmente interessati”.
Da informazioni certe assunte alla fonte, ogni anno l’AQP preleva dalla diga di Occhito circa 55 milioni di mc. di acqua con i quali alimenta i rubinetti delle case dei cittadini foggiani e di quelli della provincia di Foggia, mentre la restante parte è destinata all’agricoltura ed alle industrie.
Purtroppo, dopo un’estate calda e siccitosa durante la quale, in tutta Italia, la sola diga di Occhito è stata garante dell’approvvigionamento idrico ai cittadini ed alle campagne del foggiano, la quantità di acqua nell’invaso è diminuita fino ad arrivare a circa 60 milioni di mc. e, come ben sappiamo, dopo le copiose nevicate e piogge dei primi mesi del 2017, non è più piovuto almeno fino a qualche settimana fa.
Nel mese di novembre dello scorso anno quindi, con il perdurare di tale situazione, i vertici dell’AQP, in maniera responsabile, hanno inteso cercare un rimedio ad un eventuale lungo periodo di siccità riducendo la pressione dell’acqua durante la mattina ma, alle sole utenze della città di Foggia.
Tale soluzione, opinabile e poco condivisibile, ha ottenuto il risultato di penalizzare i soli cittadini che abitano ai piani alti mentre, per gli altri così come per le attività commerciali, la riduzione della pressione non ha sortito alcun disagio.
Questa decisione presa, in maniera autonoma ed arbitraria, dai vertici dell’AQP, che tra l’altro, non è mai stata pubblicizzata e tanto meno comunicata alla cittadinanza da parte di nessuno, dopo alcune settimane, è stata supportata da un’Ordinanza del nostro Sindaco che, probabilmente, non ha preso in considerazione il gravame che ne sarebbe derivato sulla vita quotidiana dei suoi concittadini.
Cosa si è ottenuto riducendo la pressione alle case dei foggiani? E solo a quelle dei foggiani?
Assolutamente niente per quanto riguarda il risparmio del bene acqua che, per assurdo, è stata consumata o meglio “sprecata” più del necessario, a causa del terrorismo psicologico perpetrato nei confronti dei cittadini, un disagio enorme ai cittadini (non dimentichiamo che tale riduzione è stata mantenuta anche durante il periodo delle festività natalizie) ed un enorme quanto inaspettato introito per gran parte degli installatori di impianti di autoclave o di sollevamento d’acqua.
Oggi, 12 marzo 2018, grazie alle recenti piogge (e speriamo anche nelle prossime, previste a partire dal fine settimana), la quantità di acqua presente nella diga di Occhito è pari a circa 156.000 milioni di mc. quindi due volte e mezza la quantità presente in diga nello scorso mese di novembre ma, nonostante questo, la riduzione della pressione nelle case perdura, è ancora vigente l’Ordinanza sindacale, i problemi per i cittadini foggiani (solo quelli) sono aumentati e nessuno parla ancora alla cittadinanza.
 Alla luce di quanto sopra, pertanto, e non riscontrando più la “paventata” emergenza, anche se questa viene ancora presentata come conditio sine qua non della ridotta erogazione, l’Associazione Rinascita e Rose chiede a gran voce, sia in qualità di utenti sia come cittadini foggiani, certi di rappresentare anche l’intera cittadinanza, che venga messa fine a tale deprecabile situazione e, soprattutto, pretende delle risposte alla “discutibile” gestione del bene pubblico acqua da parte dell’AQP e, per questo, esorta il Sindaco ad intervenire affinché gran parte della sua città riacquisti il piacere di una vita normale, ed in qualità di primo cittadino, a mettere al corrente i foggiani circa la reale sussistenza di eventuali emergenze che la cittadinanza è chiamata ad affrontare.
Tali grandi problematiche sono importanti, specie quelle che possono inficiare il benessere o il tenore di vita della collettività, non sono argomenti da lasciare sospesi, indeterminati o relegati alla strenua di irresolubili e insensate dissertazioni burocratiche.
                   Foggia 12/03/2018
                                                                                                                Il Presidente
                                                                                                              Giuseppe Lauda

domenica 4 marzo 2018

DIALOGHI con ISSIONE - Tormentata analisi di un’Italia immemore


Il nuovo libro del vicepresidente dell'Associazione Rinascita e Rose, Angelo De Luca, sociologo, giornalista e scrittore, da sempre interessato alle tematiche dei mutamenti socio economici, specie quelli che connotano le reazioni umane partendo dallo studio del contesto in cui l'agire sociale rappresenta un momento di cambiamento. Issione rappresenta il tradimento della falsa globalizzazione,il vero volto degli esodi migratori, la maschera indossata dalle nuove forme di capitalismo e l'uso della comunicazione volta al solo fine del controllo sociale.
I temi epistolari rappresentano anch'essi un momento di condivisione verso l'altro da se, la strenua ricerca di un conforto circa il dolore di un'analisi sociologica cruda dell'anomia sociale che connota la nostra epoca.
La presentazione al testo è ad opera del Professor Alessandro Meluzzi, psichiatra, scrittore, politico e accademico italiano, nonchè Primate della Chiesa Ortodossa Italiana, a cui l'autore ha aderito insieme ai fratelli dell'Associazione Rinascita e Rose.
Il Presidente del Comitato Tecnico Scientifico
Dott. Ing. Ambrogio Giordano

venerdì 2 marzo 2018

Roma, 21 marzo 2018 - La primavera contro l'usura bancaria della Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala


Risultati immagini per madonna dei debitori


Mercoledì 21 Marzo, a Roma, in Via Sallustiana n.27 a ( di fronte ambasciata Americana) alle ore 20, il Primate della Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala, Alessandro Meluzzi, celebrerà una Divina Liturgia per commemorare le vittime dell’usura bancaria. Nell’occasione il Primate della Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala, rivolgerà una preghiera alla Madonna dei Debitori, affinché aiuti tutti coloro che sono stretti nella  morsa dell’usura a svincolarsi dalle demoniache fauci di quelle istituzioni bancarie che invece di praticare una funzione sociale prestano denaro  a tassi insostenibili.

Alla Vergine Santissima dei Debitori, sarà chiesto anche di illuminare le menti di quanti gestiscono la cosa pubblica affinché smettano attraverso i loro enti impositori di adottare nei confronti dei cittadini le stesse metodologie proprie delle peggiori organizzazioni usuraie che stanno gettando nella disperazione migliaia di contribuenti, le famiglie e le piccole imprese italiane.

Il Vicario e Portavoce della Chiesa Ortodossa Italiana Autocefala, Antonio Parisi

parisi diacono

Nota: 
Il giornalista e scrittore Antonio Parisi, Portavoce della  Chiesa Ortodossa Italiana, è stato consacrato DIACONO nella sede primaziale di Borgo Pio a Roma da Sua Beatitudine Alessandro I coadiuvato dal vescovo Filippo Ortenzi, Eparca del Lazio e delle Terre di Roma. Nella stessa occasione è stato consacrato amche un altro Diacono Padre Stefano che collaborerà con la Curia Eparchiale del Lazio e delle Terre di Roma. Precedentemente  Sua Beatitudine Alessandro I aveva ordinato Ipodiacono il sig. Francesco Saverio Allevato. (nella foto Antonio Parisi)
Fonte :  https://wwwmyblogsky.blogspot.it/2018/03/roma-21-marzo-2018-la-primavera-contro.html?spref=fb

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